LIDI DI COMACCHIO

I Lidi di Comacchio coprono 27 km di spiaggia tra le più estese dell’Adriatico . Caratterizzati da un turismo residenziale , senza gli affollamenti delle spiaggie ben più note , sono in grado di offrire tranquillità e spazio per tutti . Un luogo di vacanza per famiglie e per chi desidera rilassarsi e dedicarsi alla vita da spiaggia senza problemi , anche se non mancano le occasioni per divertirsi . Discoteche , night-club , balere , piano-bar , caffè concerto , luna park , pub , moto raduni , afro raduni ,e tante altre attrazioni per i nottambuli ; campi da tennis , tiro a volo , campi da calcio e da calcetto , piscine ,palestre , mini golf , vela , sci nautico , wind-surf , go-cards , mini moto ,maneggi , ecc., per gli sportivi . Le possibilità per fare shopping nei Sette Lidi sono diverse , grazie ai numerosi negozi , boutiques , centri commerciali , mercati giornalieri e serali . Escursioni nelle città d’arte come Ferrara ,Ravenna ,Venezia , fra le più note ; il Parco Naturale del Delta del Po con le sue attrattive naturalistiche , le Valli di Comacchio e la Riserva Naturale del Bosco della Mesola . I Lidi sono facilmente raggiungibili grazie ad una scorrevole rete stradale che li collega a tutta Italia ; in treno (stazioni F.S. a Ferrara e Ravenna); in aereo (aeroporti di Bologna , Rimini , Venezia ) e comodissimi pullman G.T. per le principali città del Nord Italia .

Il DELTA DEL PO
www.deltadelpo.eu

IL Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna possiede caratteristiche territoriali ed ecologiche che lo rendono unico nel suo genere . Copre infatti una superficie complessiva di oltre 52.000 ettari di aree considerate tra le più produttive e ricche di biodiversità : il Parco dispone quindi di una carta d’identità di tutto rispetto . Pur essendo una delle Aree Protette più antropizzate ed economicamente sviluppate del Paese , il Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna conserva al proprio interno la maggiore estensione italiana di zone umide tutelate . Per questo , il Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna ha sostenuto e realizzato l’Associazione internazionale dei parchi deltizi : Delta chiama Delta . Il Delta del Po proprio per la sua storia di crocevia culturale ed economico tra Occidente ed Oriente conserva al proprio interno importantissime vestigia del suo splendido passato . Così nel Parco emiliano-romagnolo coesistono in meraviglioso equilibrio eccellenze naturalistiche e stupende testimonianze d’arte e di cultura riconosciute anche dall’ Unesco . Il Parco del Delta del Po è un’Area Protetta di grande complessità per essere allo stesso tempo Parco terrestre , Parco fluviale e Parco costiero . Ma non c’è dubbio che l’elemento naturale che più di altri lo connota è l’acqua anche se , per raggiungerlo , esistono comode vie di comunicazione . E’ il rapporto instabile tra acqua e terra , il loro sempre precario equilibrio , che nel Delta del Po ha determinato un paesaggio così mutevole in cui boschi , pinete e foreste allagate si alternano a zone umide interne d’acqua dolce o salate . La biodiversità nel comprensorio deltizio è straordinaria in particolare per la presenza di oltre 280 specie di uccelli . Gli aspetti più caratteristici del Delta sono approfonditi vei Centri Visita e nei musei inseriti nel territorio del Parco . Sono le particolarità ambientali e paesaggistiche che contraddistinguono e differenziano le ‘stazioni’ del Parco : ‘ ambiti territoriali omogenei’ , come le definisce la Legge istitutiva . Per tutte il denominatore comune è l’acqua , ancorchè a vari gradi di salinità , ha determinato l’origine di splendidi ambienti naturali . E dall’acqua , accanto all’acqua , si sono sviluppate nei secoli tutte le attività dell’uomo legate alla pesca , all’agricoltura , alla tradizione , alla cultura , all’arte . La straordinaria presenza di uccelli , con oltre 300 specie fra nidificanti , svernanti o di passo insieme ad alcuni mammiferi , come il ‘cervo delle dune’ del Bosco della Mesola , costituisce un patrimonio di fauna di elevato valore . Così come tutti gli elementi ‘verdi’ del Parco , come boschi planiziali o igrofili , pinete e dune rappresentano il patrimonio della flora del Delta del Po . La storia dell’area del Delta del Po è la storia dell’interazione millenaria tra le forze della natura e intervento dell’uomo , che ha reso possibile l’esistenza all’interno di un unico territorio di una grande varietà di ambienti e di attrattive culturali che continuano tutt’oggi ad interagire in un contesto sempre mutabile . Il comprensorio deltizio è nato grazie al deposito di detriti avvenuto nel corso dei millenni da parte del fiume Po , che ha determinato il progressivo spostamento della linea di costa del Mar Adriatico . Un’area fra terra e mare in continua evoluzione e porta a mare della Pianura Padana . Sui passi dei pellegrini medievali , e prima ancora delle legioni romane , un triangolo geografico ideale aveva (ed ha tutt’oggi) come vertici la mitica Venezia , la magnificente Ferrara ( itinerario Estense ) , la scintillante Ravenna ( itinerario bizantino ) . Senza dimenticare , procedendo verso Sud , la splendida Rimini . Gli scavi archeologici hanno evidenziato l’esistenza dell’emporio etrusco di Spina , e di importanti relazioni commerciali con le civiltà della Grecia e dell’Europa del Nord . All’epoca etrusca risalgono anche le prime opere idrauliche , finalizzate sia allo sviluppo della navigazione che alla piscicoltura e all’agricoltura . Furono i Romani ad occuparsi della zona e a dotarla di vie di comunicazione per acqua e per terra , potenziando i porti e tutte le attività economiche dell’area . Il periodo romano ha lasciato testimonianze importanti , quali il Porto di Classe e le chiese ravennati con i loro splendidi mosaici paleocristiani e bizantini , che offrono ancora oggi prova dello splendore dell’area nel periodo del V-VI secolo , quando Ravenna fu capitale dell’Impero Romano d’Occidente e , in seguito , sede dell’Esarcato dell’Impero d’Oriente . La Via Romea , ricostruita nel medioevo nel tratto compreso fra Chioggia e Ravenna , nel suo sviluppo a Sud , fra Ravenna e Cattolica , pur con varianti , mantenne il tracciato della romana ‘ Popilia’ . Protetta dalle sue Valli , la città di Comacchio , vera testimonianza storica della civiltà lagunare , si sviluppò fin dal periodo longobardo sfruttando la pescosità delle valli circostanti e la fondamentale risorsa del sale . Il legame ideale fra la città e il prezioso ‘oro bianco’ si coglie ad ogni passo nella bella Cervia : la città ‘risorta’ sulla costa adriatica dopo l’abbandono della romana Ficocle troppo esposta agli affluvi , spesso dannosi , dei bacini salini . Comacchio e Cervia , centri del Delta che , più di ogni altri , testimoniano la cultura marinara e la vocazione all’acqua dell’intero comprensorio . L’abbazia di Pomposa , fondata dai benedettini e costruita tra il VII e XI secolo nel cuore del Delta , con i suoi straordinari mosaici pavimentali e affreschi , e con il campanile dal perfetto equilibrio architettonico , evidenzia i brillanti risultati raggiunti nell’area , dall’arte del periodo . Si tratta di un’epoca che fu peraltro contrassegnata anche da importanti opere di bonifica che migliorarono l’assetto agricolo ed idraulico . L’imbarbarimento dei secoli successivi ricondusse il territorio ad un lento e progressivo impaludamento , finchè nel XVI secolo furono operate nuove opere di bonifica per iniziativa del Duca Alfonso II D’Este , che individuò nel Castello della Mesola , residenza della corte estense durante le partite di caccia nell’omonimo Bosco , il punto di riferimento per le attività da realizzare . La graduale stabilità del Paesaggio del Delta ha inizio nel ‘600 e in particolare dopo l’Unità d’Italia , quando fu dato avvio ad opere di bonifica meccanica colossali , che , nel tempo , hanno interessato decine di migliaia di ettari di palude , portando a cambiamenti radicali sia nella natura che nel paesaggio , che negli insediamenti che nelle attività antropiche . Nella configurazione attuale del comprensorio deltizio protetto dal Parco , si alternano così aree suggestive dominate dal tema dell’acqua e caratterizzate da una vasta complessità di varietà ambientali e di particolarità paesaggistiche e floro-faunistiche . Percorrendo in auto la estesa viabilità interna , lungo strade panoramiche , si può gia avere un’idea del territorio del Parco , ma per entrare veramente in contatto con le sue ricchezze naturali e storiche è consigliabile visitarlo a piedi , in bicicletta , oppure in barca con un’escursione in motonave . Le opportunità sono numerose . Molto diffusi , soprattutto durante il periodo estivo , sono i noleggi di biciclette , per scoprire sulle due ruote il delta seguendo i numerosi percorsi ciclabili che arricchiscono le occasioni di visita . Il territorio del Parco del Delta del Po è punteggiato da torrette di avvistamento e capanni per gli amanti del bird-watching . Passeggiate a cavallo partono da diverse aziende e dalle principali località balneari . Motonavi per la navigazione del delta si trovano nei porti di Gorino , Goro e Portogaribaldi : imbarcandosi per mazza giornata si possono ammirare la Sacca di Goro , la Valle di Gorino , l’isola del Mezzanino e altre zone alla foce del Po, mentre nelle Valli di Comacchio è attivo un itinerario storico-naturalistico che permette di addentrarsi nello straordinario mondo della ‘ civiltà della palude ‘ .

COMACCHIO

Comacchio è , sotto l’aspetto paesaggistico e storico il maggiore centro del Delta del Po. Ha origine circa duemila anni fa , durante la propria storia fu assoggettata al potere dell’Esarcato di Ravenna prima , del Ducato di Ferrara in seguito , per poi tornare a far parte dei territori dello Stato Pontificio . L’etimologia del nome è incerta ( greco-latino cumaculum = ‘piccola onda’; ‘raggruppamento di dossi’ in etrusco ) . La fondazione viene attribuita agli Etruschi , che erano già stanziati nel Delta del Po . Vicino a Comacchio si trovava infatti la città etrusca di Spina . Sorta sull’unione di tredici piccole isole ( cordoni dunosi litoranei ) formatisi dall’intersecarsi della foce del Po di Primaro col mare , ha dovuto orientare il proprio sviluppo sia sul piano dell’urbanistica sia su quello dell’economia , sull’elemento acqua . In seguito alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente , Comacchio entrò a far parte dell’Esarcato d’Italia . Il primo vescovo della città di cui si ha memoria fu Pagaziano ( menzionato nel 503 e nel 504 ). Comacchio passò poi sotto il Regno Longobardo , come attesta il Capitolare di Liutprando del 715 ( in cui vengono descritte le norme e le tasse a carico dei comacchiesi per poter esercitare il commercio del sale nella Pianura Padana . In epoca longobarda il territorio venne donato ai monaci di San Colombano nel grande Feudo monastico di Bobbio che vi installarono il loro porto fluviale , oltre che sviluppare l’agricoltura e l’allevamento e lo sfruttamento delle Saline , il cui sale era trasportato in tutto il nord Italia . Tra i secoli VI e IX , Comacchio dispose di una delle più potenti flotte dell’Adriatico entrando direttamente in concorrenza con Venezia . Non accettando Venezia la presenza di una avversaria nella stessa area geografica , nell’anno 866 la occuparono e la saccheggiarono una prima volta . In seguito fu più volte occupata e distrutta dai Veneziani , passò sotto il dominio degli Estensi nel 1299 . Con l’esaurirsi della dinastia estense , nel 1598 ritornò sotto la giurisdizione della chiesa , che la pose nella neonata Legazione di Ferrara . Comacchio fece parte dello Stato Pontificio fino al marzo 1860 , quando i territori delle ex Legazioni furono annessi al Regno di Sardegna per effetto dei plebisciti . L’insularità di Comacchio ebbe fine nel 1821 , quando venne costruito il terrapieno stradale che la collega ad Ostellato . E’ tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione ed è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per la sua attività partigiana durante la Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale . Il simbolo di Comacchio è il complesso architettonico dei Trepponti . Creato nel 1634 dall’architetto Luca Danesi , è costituito da cinque ampie scalinate ( tre anteriori e due posteriori ) , culminati in un piano in pietra d’Istria . Il Duomo di Comacchio , intitolato a San Cassiano , risalente all’VIII secolo d.C. , comprendeva , in origine , tre navate , mentre oggi ha un’unica navata con dodici cappelle laterali . Al suo fianco si erge la torre campanaria . I ponti sono l’elemento qualificante del centro storico di Comacchio , dato che il centro abitato antico sorgeva su piccole isole collegate le une alle altre . Oltre ai Trepponti , un altro ponte notevole è il seicentesco ‘Ponte degli Sbirri’ . L’ottocentesco Palazzo Bellini ospita la Galleria d’Arte Contemporanea , l’Archivio Storico , la Biblioteca , e gli uffici dell’assessorato alle istituzioni culturali . Il museo del Carico della Nave Romana ospita il relitto di una nave commerciale di epoca imperiale , riemersa nel 1989 durante i lavori di drenaggio di un canale . La nave , in eccezionale stato di conservazione , conteneva ancora tutto il carico ( anfore con derrate alimentari , lingotti di piombo , alcuni tempietti votivi in piombo ) . L’intero carico nonchè le attrezzature r l’abbigliamento dell’equipaggio sono esposti nel museo , insieme a una ricostruzione della nave ( lo scafo originale è tutt’ora in corso di restauro ) . Tra i numerosi edifici storici di Comacchio si segnalano : i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega ) e Santa Maria in Aula Regia ( X secolo) , la Torre dell’Orologio (risalente al Trecento) , la Loggia dei Mercanti o del Grano , il vecchio Ospedale San Camillo , e il Loggiato dei Cappuccini , formato da 142 archi sostenuti da altrettante colonne di marmo . Il centro Visite del Parco del Delta del Po organizza escursioni nelle Valli di Comacchio , per mostrare le antiche pratiche di gestione della valle , pesca e marinatura delle anguille e delle acquadelle , e contrasto della pesca di frodo . All’interno della Manifattura dei Marinati sono visibili gli antichi camini , le friggitorie per le acquadelle , i locali e gli attrezzi per il trattamento e lo stoccaggio del pesce .

FERRARA

Ferrara è fra le poche città italiane a non avere origini romane . Il riferimento più attendibile che inserisce Ferrara tra i primi Liberi Comuni d’Italia è lo Statuto Centumvirale , attualmente inciso su di un sedile marmoreo lungo oltre novanta metri collocato a fianco della Cattedrale. Il Libero Comune ferrarese prese parte col proprio gonfalone alla battaglia di Legnano , ma in seguito fiaccato dalle lotte tra le varie fazioni di nobili , non riuscì ad evitare la conquista da parte di una ricca ed aristocratica famiglia proveniente da Este , nei pressi di Padova : gli Estensi . Situata nella bassa pianura padana , la città sorge sulle sponde del Po di Volano che separa la città medioevale dal primitivo borgo di San Giorgio e delimita il confine con i nuovi insediamenti contemporanei a sud delle mura . Ferrara gode di un importante periodo aureo qiando nel Basso Medioevo e nel Rinascimento sotto il governo della famiglia degli Este viene trasformata in un centro artistico di grande importanza non solo italiano ma anche europeo , arrivando ad ospitare personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso , Nicolò Copernico e Paracelso , Andrea Mantegna e Tiziano , Pico della Mirandola Pietro Bembo . Durante il Rinascimento a Ferrara si realizza una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna , l’Addizionale Erculea , il primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani , commissionata nel 1484 dal duca Ercole I d’Este (da cui prende il nome) all’architetto Biagio Rossetti . La nuova parte della città viene chiamata Arianuova sia per la sua collocazione esterna al vecchio asse del castello medievale , sia perchè connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi prive di edifici , dette ‘ orti e giardini ‘ , interne alle nuove possenti mura rossettiane . Grazie a quest’opera architettonica Ferrara viene considerata dagli studiosi la prima città moderna d’Europa . L’UNESCO le conferisce il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità per la prima volta nel 1955 come città del Rinascimento e successivamente , nel 1999 , riceve un ulteriore riconoscimento per il Delta del Po e per le Delizie estensi . Ferrara inoltre è una dei 4 capoluoghi di provincia (assieme a Bergamo , Lucca e Grosseto) , il cui centro storico è rimasto quasi completamente circondato dalle mura che , a loro volta , hanno mantenuto pressochè intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli . Ferrara , con Pisa e Ravenna , è anche una delle prime città del silenzio citata nelle Laudi di Gabriele D’Annunzio . Ferrara è antica sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara ) e sede arcivescovile ( Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ) . Ospita importanti centri culturali : la Pinacoteca Nazionale del Palazzo dei Diamanti , la sede della Fondazione Ermitage Italia , il Museo Archeologico Nazionale , il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea ‘ Filippo De Pisis ‘, il Museo della Cattedrale , il Museo Giovanni Boldrini e numerosi altri musei . La cucina cammina di pari passo con la storia ed i fasti dei duchi d’Este , che ebbero il pregio di essere degli autentici inventori di piatti particolari , grazie alla presenza di un gourmet autorevole come Cristoforo da Messisburgo , gastronomo di corte . La grande tradizione culinaria si rifà anzitutto al pane , considerato non a torto il migliore al mondo . Fra i primi piatti si distinguono il pasticcio di maccheroni e cappellacci con la zucca , mentre un posto di primo piano l’occupa la salama da sugo , autentica specialità la cui preparazione è piuttosto laboriosa . Il dolce più rinomato è il pampapato .